Finanziariamente diventa interessante sapere che i ricavi della compravendita di diamanti non sono tassati. È sicuramente un’aspetto molto interessante per chi ha intenzione di trovare una forma d’investimento alternativo.
Le difficoltà estrattive e un controllo oculato del mercato da parte delle principali aziende di estrazione fanno si che non il prezzo di questo bene rimanga alto e stabile nel tempo. L’investimento a questo punto diventa particolarmente adatto come protezione del capitale in quanto la quotazione del diamante ha la tendenza a salire in modo costante e superiore a quello dell’inflazione. Tuttavia è bene ricordare che rivendere il diamante è più complicato che rivendere altre merci con quotazioni continue (esempio l’oro).
Il prezzo di quotazione può variare del 15/20% rispetto al prezzo di realizzo, quindi occorre tener conto che per poter andare in attivo con l’investimento dovrà trascorrere il tempo sufficiente ad abbattere l’eventuale differenza tra le due quotazioni.
Bisogna acquistare il “diamante finanziario” per fini d’investimento: trattasi di un diamante corredato di un certificato rilasciato da un istituto gemmologico che ne attesta le caratteristiche. In particolare ne attesta le caratteristiche di Colore, Purezza, Taglio e Peso: La regola delle 4C. Per rientrare nella categoria finanziaria le caratteristiche di purezza colore e taglio devono rasentare la perfezione e il suo peso deve essere compreso dal mezzo carato ai 2 carati.